martedì 19 dicembre 2023

Il sortilegio di Hermann Broch

 Buongiorno, oggi vi parlo di Il sortilegio di Hermann Broch, edito Carbonio Editore che ringrazio per la copia digitale e la bella collaborazione.

Il sortilegio, Hermann Broch, Carbonio Editore

Autore: Hermann Broch

Traduzione: Eugenia Martinez

Editore: Carbonio

Genere: Romanzo

Pagine: 354

Data di pubblicazione: 10 novembre 2023


SINOSSI

Nel villaggio alpino di Kuppron, dove poche centinaia di contadini dediti alla loro terra vivono seguendo il pacato ritmo delle stagioni, un medico condotto ormai integrato nella comunità osserva con sospetto e preoccupazione l’arrivo di un forestiero, Marius Ratti. Partecipando al duro lavoro e dispensando consigli, il nuovo venuto si insinua sempre di più nel tessuto sociale, lasciando emergere nella gente del posto paure e istinti animaleschi, e a poco a poco intorno a lui si stringe un gruppo di fedelissimi, infiammati dai suoi discorsi e pronti a seguirlo. Così il villaggio si ritrova improvvisamente avvolto in un’aura di tetro furore, quasi fosse vittima di un terribile sortilegio, finché il succedersi delle semine e dei raccolti cede il passo a un’allucinata danza di odio e morte a cui in pochi riescono ancora a sottrarsi.

Scritto nel 1935, appena due anni dopo la presa del potere da parte dei nazionalsocialisti, Il sortilegio è un’opera imperitura e straordinariamente attuale. In queste pagine intense e sublimi, Hermann Broch analizza con straordinaria finezza i meccanismi psicologici che portano all’assolutismo, dipingendo una vivida miniatura della deriva fascista che negli anni Trenta ha travolto l’Europa.

RECENSIONE

Siamo negli anni Trenta del ‘900 nel Kuppron, un villaggio alpino. La voce narrante è quella di un medico di città che ha deciso di trasferirsi in montagna dopo una delusione d'amore. Le giornate sono scandite dal lavoro nei campi, dalle chiacchiere tra paesani, dalle visite agli amici, dal sorgere e il calare del sole, dal caldo e dal freddo. Tutto procede serenamente fino a quando Marius Ratti, un forestiero, arriva in paese. Egli ha idee strane, è contrario alla tecnologia e al miglioramento delle condizioni lavorative. Ratti si scaglia contro la radio e le macchine utili al lavoro nei campi. Inizialmente le sue idee non vengono accolte in modo positivo ma piano piano qualcuno inizia ad apprezzarle. Lentamente l'uomo inizia ad avere dei seguaci che diventano sempre più numerosi, sempre più convinti delle loro idee, sempre più feroci nei loro atteggiamenti. La loro individualità piano piano viene meno come fossero vittime di un sortilegio. La narrazione si inserisce perfettamente nel suo periodo storico, ovvero l'ascesa del nazismo. Nel 1895, Gustave Le Bon scriveva “Psicologia delle folle”, dipingendo e anticipando un quadro alquanto grigio. L’antropologo francese, infatti, afferma che l’individuo, se inserito in una massa di persone, diventi un barbaro in preda agli istinti, capace di commettere atti o esprimere opinioni contrarie a interessi personali, buon senso e abitudini. La folla è suggestionabile, superficiale e facilmente manipolabile. Le idee forti, spesso diffuse da leader carismatici, si diffondono ampiamente rendendo la massa omogenea e irrazionale. Tutti hanno la stessa opinione del leader, spesso estrema e dogmatica.

Anche Freud in “Psicologia delle masse e analisi dell’Io”, si è espresso in tal senso affermando che: L’individuo […] non è consapevole di quel che fa. In lui, come nell’ipnotizzato, talune facoltà possono essere spinte a un grado di estrema esaltazione mentre altre sono distrutte. L’influenza di una suggestione lo indurrà  con irresistibile impeto a compiere certi atti. E l’impeto risulterà ancor più irresistibile nelle masse piuttosto che nel soggetto ipnotizzato, giacchè la suggestione, essendo identica a tutti gli individui, aumenta enormemente poiché viene reciprocamente esercitata […] egli non è più lo stesso, ma un automa, incapace di essere guidato dalla propria volontà”.

Broch mette in campo tutto il suo talento nel mostrare il funzionamento della Psicologia delle masse, come l'idea della massa diventa l'idea del singolo.

Broch affronta un tema attualissimo al suo tempo ma anche al nostro in cui l'individualità viene meno a favore del conformismo, tutto pur di piacere.

L'autore nonostante abbia trattato un tema così importante e forte ha scritto pagine di rara bellezza in cui la natura e la poesia fanno da padroni, c'è posto per l'amore, l'amicizia, la gentilezza e la bellezza.

Il sortilegio è un libro ricco di sentimenti, emozioni forti e di pensieri profondi sulla vita che il lettore non può fare altro che sottolineare e ricercare in futuro.


L'AUTORE

Hermann Broch (1886-1951) è considerato uno dei maggiori scrittori di lingua tedesca, candidato al Premio Nobel nel 1950. Nacque a Vienna da una famiglia di industriali di origini ebraiche. Portò avanti per gran parte della giovinezza l’azienda di famiglia, e solo intorno ai quarant’anni si dedicò alla letteratura, alla filosofia e allo studio della matematica. Dopo l’occupazione dell’Austria da parte dei nazisti emigrò negli Stati Uniti. Tra le sue opere più importanti: la trilogia I sonnambuli (1931-32), La morte di Virgilio (1945), Gli incolpevoli (1950) e L’incognita (1933, Carbonio 2022). Accanto ai testi di narrativa ha lasciato una notevole produzione saggistica.